Gimillan
E’ la partenza dell’itinerario ed è una vera e propria terrazza panoramica sul massiccio del Gran Paradiso e sulla valle di Cogne. Si trova a 1.800 m e conta circa 300 persone residenti, costituendo, nell’arco alpino, uno fra i villaggi più in quota abitati tutto l’anno.
Nel centro del villaggio si trovano la cappella dedicata a San Pantaleone, il forno, numerose fontane e alcuni bar, ristoranti e hotel.
Tarabouq
Cogne ha una storia strettamente legata alle sue miniere di magnetite, probabilmente sfruttate già ai tempi dei romani e, con alterne vicende, utilizzate fino al 1979. I giacimenti di magnetite, da cui si ricavava ferro, sono situati sul (o forse meglio nel) Monte Creya, montagna che si trova a destra di chi sale il vallone di Grauson, oltre il torrente.
A metà ‘800 i fratelli Lasagno ottennero il permesso di fare ricerca mineraria nella zona di Larcinaz e iniziarono lo sfruttamento dei giacimenti. La comunità di Cogne, gelosa delle ricchezze della propria terra, insorse e distrusse alcuni fabbricati realizzati dalla società. Intervenne quindi il governo sardo, inviando a Cogne due drappelli di Bersaglieri per sedare la rivolta. Al funzionario che conduceva le indagini fu indicato dalla popolazione come colpevole un certo “Bequet de Tarabouq”; egli si recò allora presso il villaggio di Tarabouq e capì che il “Bequet” era solo una statua in legno del diavolo, incatenato da due santi, conservata nella cappella del villaggio.
Larcinaz
In questa zona i fratelli Lasagno ottennero nel 1865 il permesso ad effettuare ricerca e a sfruttare i giacimenti, in un’area di circa 400 ettari. Dopo la rivolta degli abitanti del paese, che diedero la colpa degli incidenti avvenuti in zona al “Bequet de Tarbouq”, i I lavori e lo sfruttamento del giacimento ripresero, ma furono qui modesti e cessarono nel 1948, lasciando come unica testimonianza un fabbricato bianco a due piani posizionato sul costone occidentale del Monte Creya e visibile chiaramente dal sentiero che sale nel vallone di Grauson.
Intorno al fabbricato si possono notare ammassi di rocce grigie dette “sterile della miniera”: si tratta della parte rocciosa che veniva estratta dalla miniera, ma non conteneva ferro e veniva quindi scartata.
“Madona de Reventi“
Le testimonianze di un’antica fede cristiana molto fervente sono numerose in tutto l’arco alpino: basta pensare alle croci o alle statue posizionate sulle cime, prima fra tutte la Madonnina situata a 4.061 m sulla cima del Gran Paradiso.
Anche strade e percorsi a piedi erano costellati da testimonianze di fede, fra cui le numerose edicole; una fra queste, è la “Madona de Reventi” sulla sinistra del sentiero del vallone di Grauson, all’incrocio fra il sentiero proveniente da Gimillan e quello proveniente da Montroz.
Eclosieur
Si tratta di una zona di pascolo con diverse costruzioni un tempo utilizzate nei primi mesi estivi per monticare i capi di bestiame prima che questi fossero portati nelle montagne più alte. Sono case di proprietà privata che in parte ancora oggi vengono utilizzate e curate.
Pila e cascate di Pila
Pila è un alpeggio costituito da tre caseggiati; è un tramuto della montagna di Pralognan-Ervéillères e veniva sfruttato nel mese di giugno. Il periodo di pascolo iniziava presso Sylvenoire di Cogne, per poi migrare verso Pila, Pralognan e Erveillères.
Nel 1938 i pascoli e le strutture annesse furono acquistate da un privato e gli edifici furono ristrutturati con il contributo finanziario messo a disposizione dallo Stato italiano. Nel 1956, 10 persone residenti nella frazione di Gimillan acquistarono collettivamente gli alpeggi e ancora oggi ne sono i proprietari. Attualmente la montagna viene affittata insieme a quella di proprietà della Conseorteria Alpe Grauson e vi pascolano bestie improduttive.
Volendo fare una breve digressione rispetto alla salita, si può abbandonare il sentiero e raggiungere la cascata sulla sinistra per poi tornare sui propri passi e riprendere la salita sul sentiero 8.
Sulla sponda opposta del torrente Grauson si nota chiaramente il sentiero 8C, cosiddetto “sentiero invernale”, esposto a sud e precocemente libero da neve.
Grauson inferiore
Il Grauson inferiore era il primo tramuto in quota gestito dalla Consorteria Alpe Grauson, che radunava i proprietari di mucche residenti nel villaggio di Gimillan, i quali avevano il “diritto” a portare i capi in alpeggio.
Il pascolo in quota veniva sfruttato da inizio luglio a fine agosto e le mandrie monticate venivano portate prima negli alpeggi del Grauson inferiore e in seguito del Grauson superiore (2.540 m).
A gestire le mucche per tutta la stagione estiva erano persone stipendiate dalla Consorteria. Il “prémié bergé” era il pastore responsabile dell’andamento della montagna, il “dérèi bergé” era colui che seguiva le mucche al pascolo, il “seugé” si occupava delle pulizie e di tutti i lavori necessari in alpeggio, il “froutéi” era colui che lavorava il latte trasformandolo in “séras”, “fieuri”, ma soprattutto fontina.
C’erano poi le figure dei “gouvergneu”, individuati fra i membri della Consorteria e responsabili di assunzioni del “personale stagionale” e controllo dell’andamento della montagna.
Al termine della stagione estiva, i proprietari del bestiame ricevevano un quantitativo di prodotto caseario proporzionale al latte prodotto dalle proprie mucche. I costi di gestione dell’alpeggio erano sostenuti dai proprietari, che conferivano anche i beni necessari al funzionamento dell’alpeggio e si mettevano a disposizione per giornate di lavoro.
A partire dai primi anni settanta si è assistito ad un graduale abbandono delle strutture rurali e dei pascoli, a vantaggio delle attività industriali e turistiche.
Dai primi anni ottanta i pascoli vengono utilizzati da mandrie di manzi di proprietà di allevatori privati che affittano la montagna dalla Consorteria.
I fabbricati del Grauson inferiore, che ospitavano un tempo le mucche, sono oggi stati ristrutturati dai diversi proprietari ad uso privato.
Rifugio Grauson e panorama
Arrivati in prossimità del rifugio si possono vedere verso est i pascoli di Pralognan e Erveillères, alla base della Tersiva, vetta di 3.515 m, scalata per la prima volta nel 1842 dal curato di Cogne P.B. Chamonin e oggi meta alpinistica non eccessivamente impegnativa, raggiungibile in circa 5 ore dal rifugio.
Si notano a sud le punte del Tessonet, la Pointe Coupée, la Pointe Money e il Monte Creya (3.015 m).
A ovest, invece, il panorama si apre in lontananza sulla Grivola (3.969 m) e sul Grand Nomenon, mentre più a ridosso del rifugio troviamo la Torre di Grauson.
A nord, qualche decina di metri a monte del rifugio, si trova l’alpeggio del Grauson superiore o Grauson Neuf, costruito nel 1955 e anch’esso di proprietà della Consorteria Alpe Grauson. Alle sue spalle i sentieri continuano verso i laghi Coronas e Lussert.