Vallone di Grauson

Ricchezza floristica

Le ricchezze floristiche sono tra le più rare ed esclusive di tutta la Valle d’Aosta. La varietà di habitat, praterie alpine, lande, sorgenti, laghi e paludi d’alta quota, contribuisce a garantire un elevato grado di biodiversità e ad attribuire un valore paesaggistico davvero unico al Vallone.

La zona è famosa per la conservazione e la protezione di specie rare come l’Aethionema thomasianum, la Potentilla multifida, la Campanula alpestris e il Sedum villosum, tutte segnalate in pochissimi altri siti italiani.

Per queste peculiarità il Vallone di Grauson è classificato Sito di Interesse Comunitario (SIC) e rientra nella rete Natura 2000, promossa grazie al progetto Viva – Valle D’Aosta Unica per Natura.

Nel Vallone di Grauson non ci sono particolari limitazioni per l’accesso dei cani.


Pascolo

Il Vallone di Grauson è da sempre stato sede di antichi alpeggi utilizzati per la monticazione delle mucche durante la stagione estiva.

Il pascolo in quota veniva sfruttato da inizio luglio a fine agosto.

Una parte delle mandrie monticate venivano monticate prima negli alpeggi del Grauson inferiore (2.276 m) e in seguito del Grauson superiore (2.540 m).
L’alpeggio era gestito da una Consorteria di proprietari che avevano diritto a portare le mucche all’alpeggio; i diritti venivano tramandati di generazione in generazione e potevano anche essere ceduti a terzi, previo il pagamento di un affitto annuale.
A gestire le mucche per tutta la stagione estiva erano persone stipendiate dalla Consorteria. Il “prémié bergé” era il pastore responsabile dell’andamento della montagna, il “dérèi bergé” era colui che seguiva le mucche al pascolo, il “seugé” si occupava delle pulizie e di tutti i lavori necessari in alpeggio, il “froutéi” era colui che lavorava il latte trasformandolo in “séras”, “fieuri”, ma soprattutto fontina.
C’erano poi le figure dei “gouvergneu”, individuati fra i membri della Consorteria e responsabili di assunzioni del “personale stagionale” e controllo dell’andamento della montagna.
Al termine della stagione estiva, i proprietari del bestiame ricevevano un quantitativo di prodotto caseario proporzionale al latte prodotto dalle proprie mucche. I costi di gestione dell’alpeggio erano sostenuti dai proprietari, che conferivano i beni necessari e si mettevano a disposizione per giornate di lavoro necessarie al buon funzionamento dell’alpeggio.

Gli alpeggi di Pralognan e Erveillères, che si incontrano sempre nel vallone di Grauson, erano di proprietà privata. Il periodo di pascolo iniziava presso Sylvenoire di Cogne, per poi migrare verso Pila, Pralognan e Erveillères.
Nel 1938 i pascoli e le strutture annesse furono acquistate da un privato e gli edifici furono ristrutturati con il contributo finanziario messo a disposizione dallo Stato italiano. Nel 1956, 10 persone residenti nella frazione di Gimillan acquistarono collettivamente gli alpeggi.

A partire dai primi anni settanta si è assistito ad un graduale abbandono delle strutture rurali e dei pascoli, a vantaggio delle attività industriali e turistiche.

Dopo i primi anni ottanta, i pascoli sono stati utilizzati da mandrie di capi improduttivi, attraverso pascolo libero.

Attualmente il Consorzio Vallone di Grauson e i proprietari degli alpeggi di Pila – Pralognan – Ervillères affittano i propri pascoli a allevatori privati che salgono in montagna con soli manzi.


Ambienti periglaciali e permafrost

Il Vallone di Grauson, come gran parte dei territori alpini, è stato modellato dai ghiacciai ed ancora oggi presenta piccoli ghiacciai, ma soprattutto è ricco di ambienti periglaciali, caratterizzati da un clima freddo e da processi legati al gelo.

Il Catasto Ghiacciai della Regione Autonoma Valle d’Aosta raccoglie le informazioni ad oggi più aggiornate sugli ambienti glaciali e periglaciali del territorio regionale.

Nel Vallone di Grauson sono oggi presenti i piccoli ghiacciai del Tessonet meridionale, alle pendici della punta Tersiva, di Lussert, a nord della Torre di Grauson e della Punta Rossa, a sud della Punta Rossa dell’Emilius. La localizzazione dei ghiacciai è visibile sul Catasto Ghiacciai della Regione Autonoma Valle d’Aosta, selezionando la zona e osservando il simbolo fiocco di neve.

Nel Vallone di Grauson troviamo inoltre numerosi rock glaciers. Letteralmente “ghiacciai di pietre”, sono corpi detritici costituiti da blocchi angolari che per la loro forma e profilo assomigliano ai ghiacciai. La presenza di ghiaccio al loro interno rappresenta un’evidenza indiretta della presenza di permafrost, cioè la porzione di terreno che si trova permanentemente gelata e non va incontro a disgelo durante la stagione estiva. Nel vallone di Grauson possiamo trovare più di 30 formazioni del genere, intatte o inattive, visibili e consultabili sul Catasto Ghiacciai della Regione Autonoma Valle d’Aosta, selezionando la zona e osservando i perimetri arancioni tracciati sulla carta.

Nel vallone di Grauson, alla base della punta Tersiva, si può inoltre notare nella zona detta “Pian della sabbia” un formazione detta suolo poligonale. Le forme geometriche in cui si dispone la sabbia sul terreno sono spesso scambiate per creazioni artistiche dovute alla mano dell’uomo, ma in realtà sono fenomeni legati al permafrost e al criosollevamento, un effetto che provoca l’espansione e il sollevamento di terreni umidi nella fase di congelamento prolungato.


Caccia e pesca

Nel Vallone di Grauson è possibile cacciare in accordo con il calendario venatorio e con i piani di prelievo.

E’ possibile pescare nei laghi Lussert e Corona, a 30 minuti dal rifugio, se si è in possesso del permesso di pesca governativo e del permesso annuale, mensile o giornaliero valdostano (info alla pagina www.pescavda.it). Non si vendono permessi presso il rifugio.


Curiosità lungo il tragitto in salita verso il rifugio

Consulta la pagina “Arrivare”.